Le prime classificazioni della meteorite “RENAZZO” ed il suo posizionamento in accordo alle varie classificazioni dell’epoca.

Le prime classificazioni della meteorite “RENAZZO” ed il suo posizionamento in accordo alle varie classificazioni dell’epoca.

Come abbiamo letto nella relazione di L. Cordier, l’unica cosa che il frammento della “RENAZZO” aveva in comune con le altre meteoriti rocciose conosciute era la crosta di fusione, nera e vetrosa, che ricopriva in parte la sua superficie. Per il resto differiva molto sia per la composizione mineralogica che per la tessitura.
Con le osservazioni di L. Cordier e le analisi di A. Laugier  si erano ottenute  molte informazioni  sulla composizione di “RENAZZO” ed era quindi arrivato il momento di attribuirle una posizione nelle allora varie tabelle di classificazione  delle meteoriti.
Consultando l’Encyclopedie Chimique, Tome II, Métalloïdes, Appendice  2me cahier: Meteorites, par S. Meunier, Paris, 1884, ho trovato che,  all’epoca, i curatori delle principali collezioni di meteoriti si creavano una personale tabella di classificazione basata sui  requisiti organizzativi delle loro collezioni.
Da questa prima ricerca risulta che Ludwig Reichenbach (1793-1879), curatore del Museo di Storia Naturale di Dresda, aveva inserito la “RENAZZO”, assieme alla “KABA”, “ALAIS” e altre, nella 5ª famiglia delle meteoriti rocciose : con massa bruno nerastra e contenenti materiale carbonioso.
Mentre Charles U. Shepard (1804-1886), all’epoca il più importante collezionista di meteoriti negli USA e insegnante di Storia Naturale alla Amherst University (Massachusetts), posiziona la “RENAZZO” nella 2ª sottoclasse delle  meteoriti pietrose (Litoliti), dove gli elementi mineralogici sono indistinti , ed al 5° ordine: basaltiche dove, oltre alla “RENAZZO”, compare anche la “CHANTONNAY” .
Il libro riporta altre tabelle di classificazione delle meteoriti prodotte da G. Rose, Museo di Berlino, e da P. M. Partsch, Museo di Vienna, ma queste  non danno indicazioni sulla posizione di “RENAZZO”.
Per ultima ho lasciato la classificazione di Stanislas Meunier (1843-1925), professore di Mineralogia al NMNH di Parigi.
Meunier, convinto che ogni tipo di roccia debba essere caratterizzata dalla sua composizione mineralogica e dalla sua struttura e, conseguentemente, che le rocce con la stessa composizione ma differenti strutture debbano formare tipi distinti appartenenti allo stesso gruppo, creò la più completa tabella di classificazione delle meteoriti.
Nella tabella, che vi allego, sono elencati   53 tipi diversi di meteoriti e, nella posizione 27, trovate la tipologia “Renazzite” che ha la nostra “RENAZZO” come capostipite.
Il Meunier descrive la “Renazzite” come.. una roccia formata da una pasta vetrosa contenente un gran numero di globuli bianchi abbastanza regolari. La densità è di 3, 2442 (misurata da Rumler).
Questa roccia sembra contenere un particolare silicato di magnesio; al microscopio si possono distinguere anche piccoli cristalli di peridoto, di ferro nichelato, ferro cromato e troilite.
A completamento delle informazioni, nel testo c’è anche un disegno, scala 1/1, del principale campione presente al NMNH di Parigi (siamo al 1884) e, consultando il sito ufficiale del Museo, mi sembra che sia lo stesso  campione che ora è catalogato con la sigla “GT 719” e  che pesa 55,7g

Anniversario dei 200 anni dalla caduta di “RENAZZO”

Anniversario dei 200 anni dalla caduta di “RENAZZO”

L. Cordier: Rapport fait à l’Académies des Sciences, sur une Pierre météorique tombée près de Ferrare en 1824.
A. Laugier: Note sur la Composition chimique de la Pierre météorique de Ferrare
La prima descrizione e le prime analisi di “RENAZZO”

Manca poco all’anniversario dei 200 anni dalla caduta di “RENAZZO” e, per mantenere la vostra attenzione sull’evento, vi proponiamo le relazioni con i risultati dei primi due studi ufficiali fatti su questa straordinaria meteorite. Entrambi gli studi furono pubblicati negli “Annales de chimie et de physique, Paris”, (2). 24, 132-42 (1827).
Il primo studio, a cura di L. Cordier, riguarda la descrizione mineralogica-petrografica e scientifica della “RENAZZO” ed il secondo, a cura di A. Laugier, le prime analisi chimico-fisiche.
Colpisce che, dalla notizia della caduta, ci siano voluti 3 anni per vedere pubblicati i primi dati scientifici della “RENAZZO” però, considerando la scarsità dei mezzi e il poco interesse per le meteoriti, 3 anni non sono poi tanto male.
Il campione della “RENAZZO” utilizzato per le analisi fu dato dal Prof. Monsignor Camillo Ranzani, docente di Geologia all’Università di Bologna, a Francesco Orioli, insegnante di Fisica all’Università di Bologna, che lo portò a  François Arago, fisico ed astronomo francese membro dell’Académie de Sciences, che lo consegnò a L. Cordier per le analisi.
Il Cordier un po’ si lamenta per le ridotte dimensioni del campione, non più di 5-6 cm3 (meno di 25g), perchè parte sarebbe andata persa causa le prove distruttive necessarie sia per fare l’analisi petrografica (sezioni sottili) che le analisi chimico-fisiche (soluzione di parte del campione).
Al completamento delle analisi il Cordier si ritrovò con solo 18g di campione che venne depositato al Museo di Storia Naturale al Jardin des Plantes di Parigi (G. Jervis; I Tesori Sotterranei dell’Italia; parte II; pp148-149; Torino, E. Loescher, 1874).
Mi dilungo sul quantitativo di campione utilizzato perché di questa straordinaria meteorite si sono perse le tracce di quasi 8kg di campioni e le celebrazioni per i 200 anni dalla caduta dovrebbero poter aiutare a ritrovarne almeno una parte.
Secondo il Jarvis, il frammento di “RENAZZO” mandato a Parigi per le analisi e, nel 1870, ancora l’unico campione del Museo a rappresentare la nostra meteorite, fa parte della massa di quasi 750 g, posseduta dal Prof. Camillo Renzani, dalla quale furono anche prelevati i 2 campioni di 67,8g e 46,5g conservati al Museo di Vienna ed i 441g conservati al Museo dell’Università di Bologna.

Prima di lasciarvi alle analisi di L. Cordier e di A. Laugier vi invito a contattarci se avete notizie che possono essere utili per ricercare i campioni  mancanti di “RENAZZO”. Grazie e Buona lettura.