Anniversario dei 200 anni dalla caduta di “RENAZZO”
L. Cordier: Rapport fait à l’Académies des Sciences, sur une Pierre météorique tombée près de Ferrare en 1824.
A. Laugier: Note sur la Composition chimique de la Pierre météorique de Ferrare
La prima descrizione e le prime analisi di “RENAZZO”
Manca poco all’anniversario dei 200 anni dalla caduta di “RENAZZO” e, per mantenere la vostra attenzione sull’evento, vi proponiamo le relazioni con i risultati dei primi due studi ufficiali fatti su questa straordinaria meteorite. Entrambi gli studi furono pubblicati negli “Annales de chimie et de physique, Paris”, (2). 24, 132-42 (1827).
Il primo studio, a cura di L. Cordier, riguarda la descrizione mineralogica-petrografica e scientifica della “RENAZZO” ed il secondo, a cura di A. Laugier, le prime analisi chimico-fisiche.
Colpisce che, dalla notizia della caduta, ci siano voluti 3 anni per vedere pubblicati i primi dati scientifici della “RENAZZO” però, considerando la scarsità dei mezzi e il poco interesse per le meteoriti, 3 anni non sono poi tanto male.
Il campione della “RENAZZO” utilizzato per le analisi fu dato dal Prof. Monsignor Camillo Ranzani, docente di Geologia all’Università di Bologna, a Francesco Orioli, insegnante di Fisica all’Università di Bologna, che lo portò a François Arago, fisico ed astronomo francese membro dell’Académie de Sciences, che lo consegnò a L. Cordier per le analisi.
Il Cordier un po’ si lamenta per le ridotte dimensioni del campione, non più di 5-6 cm3 (meno di 25g), perchè parte sarebbe andata persa causa le prove distruttive necessarie sia per fare l’analisi petrografica (sezioni sottili) che le analisi chimico-fisiche (soluzione di parte del campione).
Al completamento delle analisi il Cordier si ritrovò con solo 18g di campione che venne depositato al Museo di Storia Naturale al Jardin des Plantes di Parigi (G. Jervis; I Tesori Sotterranei dell’Italia; parte II; pp148-149; Torino, E. Loescher, 1874).
Mi dilungo sul quantitativo di campione utilizzato perché di questa straordinaria meteorite si sono perse le tracce di quasi 8kg di campioni e le celebrazioni per i 200 anni dalla caduta dovrebbero poter aiutare a ritrovarne almeno una parte.
Secondo il Jarvis, il frammento di “RENAZZO” mandato a Parigi per le analisi e, nel 1870, ancora l’unico campione del Museo a rappresentare la nostra meteorite, fa parte della massa di quasi 750 g, posseduta dal Prof. Camillo Renzani, dalla quale furono anche prelevati i 2 campioni di 67,8g e 46,5g conservati al Museo di Vienna ed i 441g conservati al Museo dell’Università di Bologna.
Prima di lasciarvi alle analisi di L. Cordier e di A. Laugier vi invito a contattarci se avete notizie che possono essere utili per ricercare i campioni mancanti di “RENAZZO”. Grazie e Buona lettura.