Questi sì che sanno descrivere le cose
Dante Alighieri descrive una meteora
Vogliamo iniziare questa nuova rubrica con uno stralcio dalla Divina Commedia, un libro che non è elencato nella “Our Library” ma che dovrebbe essere presente nelle biblioteche di tutti gli Italiani ed anche in quelle degli eruditi di tutto il Mondo.
Il pezzo che ci interessa sono due terzine del XV canto del Paradiso; versi 13-18
Dante è nel 5° Cielo, quello di Marte dove si trovano le anime dei morti per la Fede, e lo staccarsi dal gruppo di una di queste, per venirgli incontro, lo stupisce come chi vede una meteora (versi 13-15)
Quale per li seren tranquilli e puri
Discorre ad ora ad or subito fuoco,
Movendo gli occhi, che stavan sicuri,
Dante, da quel grande osservatore che è, passato l’iniziale stupore, ci descrive il fenomeno con una meravigliosa terzina (versi 16-18) che penso sia ancora la più bella descrizione che sia mai stata fatta di una meteora
E pare stella che tramuti loco;
Se non che dalla parte, onde s’accende,
Nulla sen perde, ed esso dura poco;
Dante è morto a Ravenna nel 1321 ma questi versi sono talmente belli e descrivono così bene la caduta di una “stella cadente”, che sono ancora attualissimi.