Collaborazione con INAF-PRISMA per l’implementazione della rete camere “all sky” 

Camera PRISMA installata da Meteoriti Italia APS presso l’IIS U. Follador – A. De Rossi, Agordo (BL). Foto D. Gardiol.

Il 7 giugno 2021 è partita la prima campagna di raccolta fondi di METEORITI ITALIA, costruita in collaborazione con il progetto PRISMA, “Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera” sviluppato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) per implementare la rete di camere “all sky” distribuite sul territorio nazionale per il monitoraggio e la registrazione dell’entrata nella nostra atmosfera degli oggetti che arrivano dallo Spazio, siano essi meteoroidi o detriti spaziali.

Le camere “all sky “ di PRISMA distano tra loro dai 60  ai 100 km  e registrano tutti i fenomeni luminosi che avvengono nella porzione di Cielo di loro competenza.  Con questa dislocazione lo stesso fenomeno luminoso viene registrato da più camere consentendo delle accurate triangolazioni per determinare con precisione la zona di caduta dell’oggetto facilitandone così il recupero.

Inoltre, nel caso di un meteoroide, dalle registrazioni è possibile ricostruirne l’orbita iniziale fino a determinarne il punto di partenza e relativo asteroide genitore.

Poter raccogliere a sole poche ore dalla caduta, praticamente incontaminati, i frammenti del materiale di cui è composto un particolare asteroide già censito, permette di completare la sua caratterizzazione con un dato fondamentale sia dal punto di vista scientifico che per la sicurezza della Terra. 

Ormai da parecchi anni gli scienziati di tutto il Mondo stanno facendo il censimento di tutti i Corpi Celesti che hanno orbite che potrebbero portarli ad impattare con la Terra (NEO e NEA).

Di questi possibili invasori, per mezzo di osservazioni telescopiche, si conoscono la forma, le dimensioni e l’orbita (per quelli più minacciosi viene calcolata per i prossimi 100 anni) però, al momento, non è ancora possibile determinare il tipo di materiale di cui sono formati.

L’impatto di un asteroide è in assoluto la catastrofe naturale più grave che possa colpire il nostro Pianeta e le conseguenze, a seconda delle dimensioni dell’oggetto impattante, possono variare da danni locali nella zona d’impatto, a danni globali, ad annientamento della razza umana, a Game-Over per la Terra.

Una buona notizia è che con le presenti conoscenze possiamo prevedere quando e dove un eventuale asteroide potrebbe schiantarsi sulla Terra e abbiamo anche le tecnologie per poter deviarne l’orbita e, se necessario, distruggerlo. Per poter utilizzare queste risorse bisogna però prima conoscere la struttura dell’asteroide.

Dallo studio delle meteoriti sappiamo che la struttura di questi corpi celesti può variare da granulare, poco compatta con peso specifico di 2,1 Kg/litro (residui di comete), a totalmente metallica con peso specifico fino a 8 kg/litro (nucleo di un asteroide differenziato). Tra queste due strutture estreme ce ne sono molte altre: rocciose fratturate, rocciose via via più compatte e ferro-rocciose.

Per ottenere questa vitale informazione sulla struttura degli asteroidi sono state programmate costosissime missioni spaziali.  Grazie alla Missione Dawn, ora conosciamo la struttura di 1 Cerere e 4 Vesta, con la Missione Rosetta quella di 21 Lutetia e della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, con la Missione NEAR quella di 253 Mathilde e 433 Eros e con la Missione Hayabusa quella di 25143 Itokawa .

Però, con le migliaia di asteroidi che potrebbero crearci dei seri problemi, è chiaro che questo approccio non è proponibile ed è urgente trovare subito una alternativa.

Negli ultimi 500 milioni di anni sulla Terra sono avvenute almeno 5 estinzioni di massa, con l’annientamento di più del 60% di tutte le specie viventi, dovute a impatti di asteroidi e alle loro concause.

Se si vuole realmente salvare la Terra, è meglio guardare un po’ più avanti di quanto stiamo facendo oggi perché rischiamo di consumare tutte le nostre risorse solo per migliorare le rifiniture di una nave che sta facendo la stessa rotta del Titanic senza aver provveduto a delle sentinelle per avvistare gli iceberg.

La camera “all-sky” di PRISMA installata ad Agordo con spese interamente sostenute da Meteoriti Italia APS, è una “Sentinella dello Spazio” e il suo lavoro sarà tanto più utile a “Salvare il Pianeta” quanto più avremo la possibilità di potenziare la rete di sorveglianza.

Proprio per tale motivo la nostra associazione,  fondata da ex allievi ed insegnanti dell’Istituto Minerario di Agordo ed iscritta all’albo regionale delle associazioni di volontariato, è impegnata nel progetto PRISMA sin dal suo inizio e sta ora raccogliendo fondi per potenziare la rete con altre camere e per preparare volontari che saranno coinvolti con le future operazioni di recupero di materiale proveniente dallo Spazio.

Se vuoi aiutarci a sostenere questo progetto puoi dare anche tu il tuo importante contributo donando al seguente contatto.
https://www.retedeldono.it/it/n/150644?s=wa