Per il 50° Anniversario della caduta della meteorite Murchison (1969 – 2019) vengono emessi un francobollo, una FDC, un folder ed una cartolina.
METEORITE MURCHISON
Il 28 settembre 1969 alle ore 10,58 circa, ora locale, vicino al paese rurale di Murchison, a nord dello stato di Victoria, in Australia, fu osservata una palla di fuoco luminosa separarsi in tre frammenti prima di scomparire, lasciando una nuvola di fumo. Pochi secondi dopo si udi un rimbombo. Molti frammenti furono ritrovati su un’area di oltre 13 chilometri quadrati. Il campione con massa più grande presenta un peso di 7 kg. Gli altri, per un totale di circa 100 kg. sono di varie dimensioni, da piochi grammi a qualche etto.
Il meteorite appartiene al gruppo CM delle condriti carbonacee e presenta una tipologia petrologica 2, il che sta a significare che ha subito una vasta alterazione da parte dei fluidi ricchi di acqua sul suo corpo genitore prima della caduta sulla Terra.
Contiene 22,13% di ferro totale ed il 12% di acqua
Le condriti CM, insieme al gruppo CL, sono ricche di carbonio e sono tra i meteoriti più chimicamente primitivi.
Il meteorite Murchison, insieme al merteorite Allende, anch’esso caduto nello stesso anno pochi mesi prima in Messico, sono i più famosi e studiati di sempre perché contengono gli amminoacidi, composti organici che sono alla base della chimica della vita.
Il biochimico americano Cyril Ponnaperuna dell’Ames Reserc Center organizzato dalla NASA scopri, nel meteorite Murchiso, diciassette amminoacidi, ossia diciassette pietre da costruzione della vita.Tra gli amminoacidi presenti vi sono anche la glicina, l’alanina, l’acido glutammico, la valina e la prolina, sono pietre da costruzione indispensabili alla vita terrestre.
Sono invece assenti gli amminoacidi serina e treonina, considerati contaminanti terrestri.
Gli altri dodici, pero`, risultano destrogiri, vale a dire di movimento antiorario, e sul nostro pianeta non esiste nessun amminoacido che possieda questa particolarità.
Nel 2008, nel meteorite Murchison,sono stati scoperti alcuni nucleotidi, la xantina e l’uranile. La presenza di questi complessi organici in un meteorite dimostra come i mattoni della vita si siano formati anche al di fuori della Terra e da sostegno alla’ipotesi secondo cui essi, o la vita stessa, possano essere arrivati sul nostro pianeta dall’esterno.